MARZO
2016 - 3a USCITA GEM Monte Sparavera m. 1369 da Peia-Valgandino
E' la terza uscita del 2016: per due volte abbiamo tentato una ricognizione
del percorso per meglio conoscere il sentiero e le particolarità
del luogo, ma nei giorni designati il meteo non ce l'ha mai permesso.
Partiamo comunque domenica mattina e ancora ci troviamo sotto una
leggerissima pioggerella, ma non ci scoraggiamo perché le
previsioni assicurano schiarite e bello almeno per 5 o 6 ore.
Da Peia Alta iniziamo il percorso sul sentiero numero 513, un po'
fangoso per via delle piogge recenti ed entriamo in un bel bosco
di conifere e faggeti fino a raggiungere la Forcella di Ranzanico.
E la pioggerella non cade più.
Siamo su una area verde, ondulata, panoramica, costellata di bellissime
baite accuratamente ristrutturate e dopo la "Cascina Radici"
nel giro di poco siamo ai piedi del Monte Sparavera a 1369 metri,
dove cominciamo piacevolmente a calpestare la neve.
Dalla cima una veduta fantastica a 360°: il lago d'Endine, le
Prealpi Orobiche, la Piana del Farno con il Pizzo Formico.
Ci si diverte un po' tirandoci palle di neve, poi scendiamo sul
versante opposto alla salita fino ad un piccolo laghetto in zona
Pozza dei Sette Termini dove si trova un singolare monumento dedicato
al Generale Raffaele Cadorna, che ricorda l'atterraggio con il paracadute
dell'alto ufficiale avvenuto sul luogo durante la guerra di Liberazione
dal nazi-fascismo (la famosa Malga Lunga è poco distante
da noi).
Per il pranzo ci fermiamo su un belvedere quasi a picco sul lago,
postazione favolosa per godere del tepore del sole, anche se un
po' pallido.
Si ritorna ora alla Forcella di Ranzanico e dato che prima non ci
siamo fidati ad arrivare fino alla Malga Longa per non rischiare
altra pioggia, ora dopo consultazione sulla proposta di visitare
la "Madonna Dorata" deviando di poco il percorso, ci immettiamo
in un sentiero (non segnato CAI), ma bellissimo, quasi nascosto
nel fitto bosco in piena fioritura di ellebori ed in mezz'ora circa
ci troviamo sotto l'arcata del grande monumento su cui è
posta una "Madonna Dorata" che guarda proprio sul paese
di Peia (siamo anche sulla cima Peia).
A questo punto ci sono due scelte per tornare: o percorrere la sterrata
che arriva al monumento e si collega alla strada asfaltata per Peia,
o continuare sul sentiero che scende ripidissimo nel bosco che si
pensa più breve.
Ovviamente si decide per la seconda, ma è per stare il più
possibile nel mezzo della natura.
Quasi alla fine del nostro percorso, incontriamo un'anziana suora
con telefono cellulare e tanto di cuffia e "scarpette"
che ha intenzione di salire al monumento per recitare il rosario:
Madonna Dorata guarda giù perché con quel fango
Poco dopo siamo alle macchine: questa mattina non l'avevamo notato,
ma adesso che lo sappiamo, dal parcheggio vediamo benissimo la Madonna
Dorata che dall'alto domina la vallata.
Sono le tre del pomeriggio: bell'orario per evitare code e possiamo
anche fermarci per una gustosa merenda a base di caffè e
pasticcini.
Dislivello 750 metri circa - tempo percorrenza ore 5,30
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