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LUGLIO 2016 - 6a uscita GEM: PIZZO STELLA mt. 3163 - RIFUGIO CHIAVENNA
La sesta
uscita GEM del 2016 è una favolosa "due giorni"
immersi nella natura alpina dell'Angeloga.
Sabato 9 luglio arrivati a Campodolcino (Valle Spluga o Valle di
San Giacomo) proseguiamo per Fraciscio, lasciamo le auto in un parcheggio
privato "particolare" e ci immettiamo nella Val Rabbiosa,
dapprima su sterrata che costeggia il torrente che ben presto diventa
sentiero che risale la valle, inizialmente incassata, accompagnati
dalla squillante voce del torrente, per fortuna non "rabbioso".
Via via tra boschi di larici e abeti rossi, la valle si fa più
ampia, il sentiero affronta il ripido versante destro e superato
l'ultimo tratto si affaccia sulla splendida Alpe Angeloga con l'omonimo
bellissimo lago, il rifugio Chiavenna e le deliziose baite.
Ci impieghiamo quasi due ore cercando di non sudare troppo perché
fa così caldo che manca il fiato.
Sistemati gli zaini nelle camere del rifugio, ci godiamo il pranzo
sulle sponde del lago al riparo del venticello, che però
è fresco.
Nel pomeriggio c'è chi preferisce riposare, chi vuol vedere
il percorso di domani e chi invece approfitta per visitare il complesso
dei laghetti dell'Angeloga a un'oretta dal rifugio, risalendo il
sentiero C3 per 250/300 metri circa.
Meravigliosi!
Alcuni sono poco più che pozze, ma altri come il Lago Nero
e il Caldera, sono profondi e ampi.
Da questa zona si ha un'ottima visione del Ghiacciaio di Ponciagna
che ricopre il versante nord est del Pizzo Stella, oltre ad altre
cime e complessi glaciali le cui acque di fusione si riversano tutte
nel bacino del Reno finendo quindi nel Mare del Nord.
Tornati al rifugio c'è tempo ancora per un riposino prima
di cena che si rivela ottima: risottino e lasagne-pizzoccheri come
primo e poi tutto il resto con tanto di spumante offerto da due
partecipanti, per compleanno e per simpatia: auguri!
Mentre il sole tramonta e cambia colore al nostro Pizzo Stella che
abbiamo di fronte e domina tutta la vallata e che è la nostra
meta di domani.
Questa sera però, possiamo bere anche i diversi liquori preparati
con tanta cura dal rifugista e dai suoi allievi che raccolgono le
erbe adatte alle infusioni e stare così allegri: poi faremo
una bella dormita.
E' così bello e non sembra nemmeno tanto
lontano eppure danno 3 ore e mezza circa di salita.
Dopo colazione ci avviamo sul sentiero che costeggia il lago e si
alza su dossi verdissimi facendo un gran giro che arriva su conche
con ammassi di pietre, dove si procede con difficoltà e a
piccoli passi fino alla base del nostro canalone ben innevato.
Calziamo i ramponi perché la pendenza non scherza, sarà
di 35/40° e ogni tanto si impenna ulteriormente.
Bisogna guardare in giù per rendersi conto della lunghezza
e della ripidità.
Sbuchiamo sulla cresta superando un passaggio un po' critico e poco
dopo evitiamo una aerea lingua di neve aggirandola su sfasciumi
e proseguiamo su pietre non sempre molto stabili fin quasi alla
croce del Pizzo Stella, a 3.163 metri di quota.
Che bellezza!, che vista!, che spettacolo!
L'intera val di Lei con il lunghissimo e inconfondibile lago di
Lei, una corona di cime e ghiacciai bellissimi.
Ma adesso molta attenzione, bisogna ripercorrere la cresta e il
fianco del Pizzo fino al canalone che risulta perfino divertente
adesso.
Partiti alle 6,30 rientriamo al rifugio alle 12,45 accolti gioiosamente
da quelli che hanno trepidato e seguito con il pensiero e lo sguardo
il nostro percorso.
Qui fa ancora caldo e c'è tanta gente perché è
in corso una gara.
Ripreso fiato e rifocillati in un'ora e mezza (15,30 circa) siamo
alle macchine; anche il traffico è scorrevole, solo un piccolo
rallentamento a Lecco e siamo a Mozzo intorno alle 18.
Ottima, impegnativa
e molto appagante la salita alla vetta, e molta soddisfazione e
relax rigenerante per chi si è goduto tranquillamente l'Alpe
Angeloga e dintorni.
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