14° USCITA 2015 del 25 ottobre allo ZUCCONE DEI CAMPELLI - metri 2160

Un bel massiccio roccioso che raggiungiamo dopo tre ore e mezza di cammino partendo verso le 7,30 da Quindicina di Pizzino nella Val Taleggio a 1300 mt. di quota: al parcheggio troviamo già parecchie macchine e non solo cacciatori.
Seguiamo scrupolosamente il sentiero ufficiale fino al rifugio Gherardi per la sosta caffè, passiamo poi dalla Bocchetta di Regadur, sentiero 101 delle Orobie e arriviamo all'invitante Sodadura: siamo molto tentati di passare per la cima, ma la nostra meta è ancora lontana quindi restiamo sul sentiero basso.
Quasi tutto il tragitto offre ampie vedute in quanto il sentiero percorre spazi aperti mantenendosi in quota dai 1600 ai 1900 metri fino al rifugio Cazzaniga.
Ora piano piano il sentiero sale incominciando a mostrarci il nostro Zuccone più da vicino: attenzione nei punti ombrosi perché la neve rimasta dalle nevicate recenti è un po' insidiosa, specialmente in un traverso piuttosto esposto.
Eccoci all'anticima.
Ci prepariamo ad affrontare un bell'intaglio, divertente e attrezzato con catene per risalire l'ultimo tratto alla cima vera e propria.
Bellissimo il panorama: le Grigne, il Disgrazia, gli Appennini nonché tutte le vallate sottostanti e tutto questo in una splendida e calda giornata autunnale.
Il massiccio è molto conosciuto anche per le sue vie ferrate e i vari canalini dove si cimentano gli appassionati dell'arrampicata.
Tornando per lo stesso itinerario sostiamo al Cazzaniga per il pranzo e troviamo due esperti alpinisti che stanno scommettendo: "E' quello il Monviso, guardalo là!"
"Ma va cosa dici" risponde l'altro.
Da qui, la montanga si scorge appena appena tra la foschia che ristagna sulla pianura:deve conoscere molto bene il punto di riferimento quell'alpinista per essere così sicuro.
Il "Sodadura" è ancora davanti a noi, ma ancora, non c'è tempo per risalirlo.
Ripercorriamo esattamente tutto il percorso dell'andata, come da programma, ma una birretta o un cappuccino ci stanno ancora al Gherardi, giusto perché ormai manca poco alle macchine e si approfitta per gustare nuovamente il panorama sempre piacevole.
Al rientro purtroppo, la coda ci aspetta e appena inseriti sul provinciale a San Giovanni Bianco impieghiamo quasi due ore per rientrare a Mozzo.
Il capogita perņ č felice lo stesso perché tutto č andato splendidamente e la sua squadra ha appena vinto la partita.

Dislivello 1000 metri con circa 7 ore di cammino effettivo.

Bella, bellissima, anzi bellissimissima escursione.






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