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USCITA GEM 2015 del 10 MAGGIO CIMA MENNA mt. 2300
Sono da poco
passate le 8 e ci stiamo preparando alla partenza nel piccolo
parcheggio a Zorzone, scambiamo alcune parole con 3 ragazzotti
già pronti ma ancora indecisi sul cosa fare dopo che avranno
raggiunto la vetta, se proseguire da una parte o da un'altra.
La Cima di Menna di 2300 metri di altezza è una poderosa
montagna che da Oltre il Colle appare quasi tutta come un vasto
pascolo ma, ben altro è il suo aspetto visto da Roncobello;
infatti è roccioso e caratterizzato da importanti creste
che conferiscono una certa dignità e autorevolezza.
Prendiamo la via di salita, ben segnalata, che parte appunto da
Zorzone frazione di Oltre il Colle e per bosco attraverso la Val
Camera, arriviamo al "Cascinetto di Menna" un piccolo
balcone erboso dove gli fa compagnia un magnifico ciliegio fiorito.
Ora proseguiamo sempre all'aperto superando alcuni roccioni e
attraversando notevoli canaloni comunque belli e attraenti, sopra
di noi, ben in vista già da un po', una grande croce metallica
che però non è la nostra meta (senz'altro è
a protezione di Zorzone che è proprio sotto).
Dopo circa un'oretta da qui, siamo al rifugio Palazzi-M.A.G.A.
(che sta per Menna-Arera-Grem-Alben le belle montagne poste a
corona della zona) appena sotto la croce e nella conca ai piedi
della mole del maestoso Menna.
Una piccola sosta per riprendere fiato e ripartiamo salendo la
dorsale, con attenzione sulla cresta fino alla cima, dove la piccola
croce piegata è quasi nascosta da un residuo di neve.
Bellissimo il panorama: ben visibile è il Disgrazia e le
verdissime vallate sottostanti, nonché l'Alben, l'Arera
e il Grem.
Per alcuni è la prima volta al Menna e felicissimi sono
i due sposini che escono insieme in montagna dopo 4 mesi.
Per qualcuno è la prima vetta in assoluto e vorrebbe godersela
un po', rendersi conto di cosa è arrivare e stare la in
alto.
I ragazzotti sono ancora qui e mentre decidono cosa fare, ci scattano
le foto.
Moltissima più attenzione in discesa con un passaggino
particolarmente insidioso.
Renato rimasto al rifugio sottostante, ci osserva con partecipazione,
ma quando arriviamo per il pranzo, lui ha già consumato.
Una nuvoletta proprio adesso si aggira sopra di noi e ci impedisce
di goderci il sole e allora si può andare a vedere "quella
grande croce" che è sul colle a 5 minuti.
Lasciando il rifugio incrociamo Danilo un bel montanaro del posto
che conosce bene tutte le baite e baitelle della zona, muretti,
buche e scorciatoie e stranamente indossa un robusto paio di ghette.
A quest'ora e con questo caldo? Danilo, c'è forse ancora
così tanta neve dove vai tu?
No, per niente! Devo solo passare in un punto pieno di vipere
e non voglio proprio cacciarmi nei guai!
Ciao, viva la saggezza.
Arrivati di nuovo al Cascinetto di Menna teniamo la strada, abbandonata
e inutilizzata da un po' perché invasa da terra e sassi
franati e sbuchiamo all'incrocio della mattina nei pressi di un
canalone.
Manca poco alle macchine e preziosa è la fontanella proprio
nel parcheggino: esempio di praticità e intelligenza.
Sono le 15,30
- dislivello 1200 metri circa - tempo impiegato 3,30 più
circa 3 ore per la discesa e fortuna delle fortune neanche la
coda al rientro: traffico regolare.
Bellissima escursione, bellissima montagna.