18 gennaio: Monte Cereto m 936 con MARIO CURNIS

E' la prima uscita del 2025 e si comincia con una escursione leggera per ritrovare fiato e nuove energie, quindi quale meta migliore del monte Cereto mt. 922 nel comune di Nembro, tra Albino e Selvino, nella media valle Seriana, relativamente vicino a casa.
Siamo parecchi e abbiamo tutti una gran voglia di metterci alla prova e una gradita sorpresa ci attende in questa escursione: ci accompagna nientemeno che il grandissimo Alpinista Bergamasco DOC, Mario Curnis, molto conosciuto anche a livello mondiale.
La sorpresa prende vita una settimana prima della data in programma, da una idea del nostro Presidente Carmine che, leggendo le ultime notizie su Mario si chiede perché non fargli una visitina per salutarlo, visto che vive nei paraggi della nostra prima uscita: detto, fatto!
Il sabato precedente durante la pregita-sopralluogo, andiamo alla ricerca della sua baita; non avendo un'idea precisa di dove fosse, partiamo da Nembro, inizio sentiero ufficiale 536 e proseguiamo per Trevasco e quindi San Vito.
Sarà quella la sua casa? no, quell'altra? o forse quella più nascosta in mezzo alle piante nel bosco?
Gira qua, gira là, alla fine ci troviamo proprio davanti a Mario che ci sta osservando con curiosità.
"Ciao, cosa fate da queste parti, chi siete, volete un caffè? Dai venite dentro. Rosanna, ci sono ospiti".
La nostra idea era solo di capire se era possibile capitargli a casa dopo il nostro giro senza dare fastidio e, dopo la piacevole chiacchierata con la favolosa coppia "Curnis", è lo stesso indomito ottantanovenne Mario che desidera fortemente fare due passi sui sentieri di casa e si propone addirittura di aspettarci alla Croce del Cereto.
No, no, a questo punto e con grande sollievo della moglie Rosanna, concordiamo di salire noi a prenderlo a casa, in modo da partire tutti insieme all'inizio del percorso.
Alle 8 di mattina, Mario è già pronto, gasato, si vede benissimo che è felice di intraprendere questa camminata.
"Non avrei mai pensato dopo le imprese degli 8000 di apprezzare e gradire così tanto anche queste passeggiate".
La giornata è soleggiata, si procede tranquilli con qualche sosta affrontando il bel pendio con calma, Mario non è più un giovanotto quindi non è necessario correre (anche se ha bagnato il naso a due escursionisti del gruppo).
Mario è tutto una sorpresa, racconta molti episodi della sua vita e la salita procede piacevolmente fino alla prima cima.
L'abitudine alla prudenza emerge spontanea: "qui bisogna stare attenti e non inciampare"; il tratto è breve, ma un po' scosceso e lui raccomanda attenzione perché "basta poco".
Alla Croce, con vista a 360° su un panorama che spazia dalle vallate ad una infinità di cime e vette più o meno innevate, sono numerose le foto di rito con Mario Curnis!
Ci si accomoda per uno spuntino mentre Mario resta in piedi e… racconta, racconta, incantandoci tutti con il suo incredibile umorismo pervaso da tanta saggezza che la lunga e dura vita passata, i momenti di profonda amarezza insieme a quelli esaltanti delle sue grandi imprese alpinistiche hanno scolpito nell'apparente rude scorza di questo bergamasco verace.
Commovente l'amore e l'affetto di Mario verso la compagna di una vita, la sua Rosanna, che ha condiviso con lui tutte le tappe più dure e quelle più esaltanti della sua vita e un particolare, semplice, ma significativo lo sottolinea: "al ritorno da ogni mia spedizione dove rimanevo lontano da casa anche tre,quattro mesi, lei mi aspettava sempre con il vestito più bello, era bella e… l'è ach amò una bela fómna".
E' perfino commovente vedere una ragazza che riconosciuto il famoso Alpinista si congratula con tanta ammirazione.
La giornata si mantiene soleggiata con temperature gradevoli e si starebbe qui volentieri, ma bisogna tornare.
Una volta eravamo soliti proseguire per Selvino e fare un giro lungo, ma ora prendiamo il sentiero per Trevasco che inizialmente è proprio esile e con pendii e curve abbastanza ripide, non basta, si prendono pure le scorciatoie, ma il bosco selvaggio è bello, contrariamente all'altro versante più aperto e prativo e molto pulito, come osserva Mario che non ha visto nemmeno una piccola carta in giro.
In poco tempo arriviamo alle macchine e accompagniamo Mario alla sua baita dove disturbiamo un po' Rosanna che ci prepara un buon caffè, molto felice che il suo Mario sia tornato a casa dopo aver fatto una bella camminata che siamo più che certi abbia fatto piacere anche a Mario.
Che onore, che fortuna aver trascorso una giornata intera con un mito dell'Alpinismo e per di più nostrano; un evento che resterà vivo per sempre nei nostri ricordi.

Dislivello 600/700 metri.
Tempo: con un mito dell'Alpinismo che ci accompagna in un'escursione il tempo non si misura, ma lo si gode minuto dopo minuto.

Grazie Mario per questo grande regalo!

 

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