20 gennaio: Valle Imagna - Sentiero del Dono

Finalmente si riparte!
L'anno nuovo è cominciato già da 20 giorni e la neve ricopre le cime più alte stuzzicando la voglia di calpestarla, di sentirne il crepitio sotto gli scarponi.
Prima di ripartire però, bisogna fare i conti con il periodo di sosta, delle abbuffate, del poco allenamento e pur se alcuni fortunati sono già stati in vacanza sulla neve, la prima uscita del Gruppo deve essere leggera per abituarci a riprendere con il giusto ritmo le nostre avventure.
Quale scelta migliore quindi del "Sentiero del Dono" rimesso a nuovo dal gruppo AIDO Valle Imagna?
La giornata si presenta chiara, soleggiata già alle 8 di mattina quando partiamo da Mozzo, ma la notte molto fredda le temperature sotto lo zero hanno colorato tutto il terreno e i prati del bianco gelido della brina-galaverna.
Sorpresa e meraviglia vediamo il nostro Linzone innevato da quota 1000 circa, splendente al sole.
Questo significa che oggi pesteremo sicuramente un pò di neve dato che il nostro percorso si svolge sui versanti nord e in buona parte in ombra, ciò che aumenta la nostra curiosità.
Arriviamo a Selino Basso di Sant'Omobono, parcheggiamo le auto sulla riva del torrente Imagna, lo attraversiamo e con il saluto di un superbo cigno nel vicino laghetto per la pesca sportiva, iniziamo il nostro giro ad anello seguendo il segnale AIDO e il 572 CAI, percorrendo alcune stradette secondarie fino a portarci nel bosco.
Il sentiero-mulattiera è proprio bello, sale lentamente senza affaticare e quella spolveratina di neve che ci auguravamo di trovare rende davvero più magico e misterioso l'ambiente montano che ci circonda. Superiamo località Cepino e procediamo per la "Cornabusa" dove incontriamo delle cappellette dedicate ai dolori della Madonna e ci ricordano che stiamo arrivando in un luogo sacro.
Infatti la Cornabusa (metri 640) è un santuario naturale, una grotta nella parete di roccia lunga quasi 100 metri e larga 20, con tanto di scorrimento d'acqua al suo interno.
Questa caverna in passato ha offerto rifugio e riparo ai valligiani proprio perché ben nascosta e difficile da individuare; ora raggiungibile in macchina e ben attrezzata conserva fortemente la devozione alla Madonna. Papa Giovanni XXIII devoto alla Madonna della Cornabusa fu spesso pellegrino in questo Santuario anche negli anni più importanti del suo ministero e non esitò a definirlo "il Santuario più bello del mondo perché fatto dalla natura e non dalla mano dell'uomo".
Proseguiamo a fianco del Santuario e qui la Valle Corna Busa presenta la parte più impegnativa e impervia del percorso con sentiero parecchio esposto che ci porta a Costa Imagna, un bel paese appoggiato sulle larghe pendici del monte Tesoro.
Una veduta spettacolare su tutta la Valle Imagna, dall'Ubione ai Canti, i 3 Faggi, fino alla Testata-Serrada, il "Resegone" appunto che chiude definitivamente la vallata.
Ammirando il panorama sostiamo sul sagrato della chiesa di Costa (metri 736 ca.) ben soleggiato e la temperatura finalmente piacevole ci permette di gustare tranquillamente il nostro pranzetto.
Il ritorno passa da Mazzoleni, altra frazione di Sant'Omobono con la sua bella chiesa e prosegue per Cà Quadra e si rientra a Selino.
Un giro ad anello particolarmente bello e indovinato con un dislivello di 650/700 metri, fatto con calma in 5 ore circa che ci ha regalato degli angoli inaspettati e sorprendenti: da pareti rocciose a sentieri perfetti, così tanta diversità a due passi da casa, meravigliosa Valle Imagna!
Chissà quante grotte-caverne, buche, ruscelli, laghetti, ancora nascondi che ci inviti a scoprire.
Prima uscita del 2024, ottima sotto tutti i punti di vista, a cominciare dalla compagnia super collaudata, grande armonia, ai panorami che in una giornata fredda, ma soleggiata rende il tutto semplicemente meraviglioso.

Alla prossima!

 

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