Partenza
da
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Carona
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Dislivello
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1°giorno
m 800
2°giorno
m 900
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Difficoltà
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1°giorno
E
2°giorno
F
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Ore
salita
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1°giorno
2,30
2°giorno
3,30
|
Il Pizzo del Diavolo di Tenda è una montagna delle Alpi Orobie
alta 2.916 situata lungo lo spartiacque che divide la provincia
di Bergamo dalla provincia di Sondrio e segna il punto di demarcazione
tra val Brembana, la valle Seriana e la val d'Ambria (tributaria
della Valtellina).
Ha una slanciata forma piramidale che lo rende ben riconoscibile,
anche per la presenza di una seconda cima quasi speculare alla principale
(Diavolino 2.810 m).
Questa montagna è particolarmente cara al nostro Gruppo (compare
nel nostro logo) perchè oltre ad essere rappresentativa
delle Alpi Orobie, è stata salita più volte dal GEM
e dai singoli Soci e porta con se una storia alpinistica di notevole
interesse per le nostre Orobie.
Il Pizzo del Diavolo di Tenda ha affascinato gli scalatori sin dagli
albori dell'attività alpinistica sulle Orobie con la prima
ascensione nel settembre 1870 a cura del medico valtellinese Alessandro
Rossi che risalì la val d'Ambria giungendo alla bocchetta
di Podavit e quindi lungo l'odierna via normale.
L'alpinista che più lasciò il segno sul Diavolo fu
senza dubbio la guida bergamasca Antonio Baroni, che scalò
il Pizzo svariate volte, aprendo anche numerose vie: nella primavera
del 1876 salì con Luigi Brioschi la cresta sud-ovest, e successivamente
con Emilio Torri discese lo spigolo nord-est.
Il 5 aprile 1879 accompagnò lungo la via normale la signora
Fadini nella prima ascensione femminile documentata, mentre nel
1882 compì la prima salita invernale sempre dal medesimo
itinerario.
Nel 1889 aprì la via Baroni, lungo lo spigolo sud-est, e
concatenò in discesa Diavolo e Diavolino, itinerario ripercorso
in salita due anni più tardi.
Nel 1902, ormai settantenne, Baroni decise di chiudere lattività
di guida alpina ripercorrendo la via Baroni, trovando una variante
finale ben più difficile della via originaria (info Wikipedia).
La
nostra proposta si articola su due giornate con pernottamento al
Rifugio F.lli Longo (Giuseppe e Innocente Longo, periti tragicamente
nellagosto del 1934 sul Cervino).
Il secondo giorno, ripartiremo dal Rifugio per raggiungere in breve
il Lago del Diavolo per poi salire al Passo Selletta (m 2372), ottimo
punto panoramico sul Monte Aga, sul lago sottostante, sul Rondenino,
il Diavolo (la nostra meta) e il Diavolino, il Poris, il Grabiasca
nonchè tutte la altre splendide cime che contornano la conca
del Calvi.
Scenderemo quindi lungo la Val Camisana puntando verso il Passo
di Valsecca sino ad incrociare il sentiero che sale dal Calvi per
giungere alla Bocchetta di Podavit a quota 2624 m.
Non rimane che l'ultimo impegnativo tratto lungo un sentiero ripido
ma sempre ben segnato, dove si utilizzano spesso le mani, passando
alcuni brevi punti esposti sino a raggiungere la cresta sommitale
e quindi la vetta a quota 2916 metri.
L'immenso e superbo panorama sarà la giusta ricompensa alla
nostra fatica.
Ripercorso a ritroso e con le dovute attenzioni il sentiero appena
salito, punteremo verso il Rifugio Calvi dal quale rientremo in
circa due ore a Carona.
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