28 ottobre: Monte
Venturosa m 1999
Siamo
alla fine del programma 2023 perché l'ultima effettiva uscita
dell'anno che faremo l'11 novembre, è più una scampagnata
dedicata alla compagnia e al vin brûlé, mentre il monte
Venturosa è ancora un'escursione di un certo impegno.
Partiamo da Mozzo alle 7,30 per la Val Brembana e a San Giovanni
Bianco entriamo nella Val Taleggio fiancheggiando il torrente Enna
che oggi scorre impetuoso e limpido nello spettacolare "orrido"
al fondo di imponenti, serpeggianti, suggestive e severe pareti
e lasciamo le auto al parcheggino di Capo Foppa di Pizzino (m.1307)
che troviamo già quasi tutto occupato.
Ci incamminiamo su strada che porta al rifugio Gherardi che abbandoniamo
dopo circa 20 minuti per proseguire nel bosco in direzione "Passo
Baciamorti".
Le ultime perturbazioni hanno aiutato la caduta delle foglie, che
hanno resistito caparbie sui rami fino ad oggi, e coprono bene bene
il terreno frusciando sotto i nostri passi: frisc, frisc
che
bel suono!
Lungo il sentiero, un attraversamento di ruscello e un capanno di
caccia, niente più fino all'arrivo alla baita Baciamorti,
dove effettuiamo una piccola sosta per rientrare poco dopo nel bellissimo
bosco prevalentemente di faggi.
Arriviamo finalmente al Passo Baciamorti (metri 1540) dove a sinistra
il sentiero che è più frequentato sale dolcemente
al Pizzo omonimo; puntando verso nord scende a Cassiglio mentre
il nostro percorso sale a destra (102) ripidissimo zigzagando ancora
ben nascosto nel bosco per guadagnare quota sbucando improvvisamente
sui torrioni alla testata della Valle Asinina: colpo d'occhio impressionante!
Il sentiero è molto esposto, a volte insidioso perché
stretto o in parte "disturbato" da pini mughi e rododendri
che in qualche modo comunque mitigano la notevole esposizione del
percorso.
Il sentiero prosegue al di là della valle dove bisogna superare
qualche divertente tratto roccioso per poi trovarsi improvvisamente
sui pascoli in quota dove l'occhio finalmente riposa al cospetto
di una bella baita dal tetto appena ristrutturato.
Dritto proprio sopra di noi (circa 200 metri di dislivello) si vede
la croce del nostro monte "Venturosa".
Un paio di escursioniste per curiosità e alla ricerca delle
pigne dei pini mughi (qui molto abbondanti), avevano già
fatto questo percorso, ma per gli altri escursionisti è la
prima volta che salgono da questo versante e sono un pò incerti
se salire direttamente o seguire i segnali fino al passo di Grialeggio
per affrontare al meglio l'arrivo in vetta.
Nel mentre, un gruppo di camosci felici nel loro regno, saltano
di qua e di là dandoci dimostrazione della loro abilità
regalandoci sensazioni di bellezza e potenza uniche.
Alla fine si decide di seguire il sentiero "ufficiale"
verso il Passo, ma all'altra bella "Baita Caduta 2001"
incontriamo una vecchia conoscenza e ritorna l'incertezza: "se
volete potete passare da qui
"
Allora si va avanti o indietro?
Decidiamo di proseguire sul percorso "ufficiale" evitando
le varianti e finalmente raggiungiamo la nostra meta.
Isolata rispetto alle altre, la cima del Venturosa offre una visione
panoramica semplicemente stupenda, specialmente sui paesi e le vallate.
La vetta quota 1999 metri ed è obbligo salire sul piedistallo
della Croce per sfondare il tetto della ragguardevole altezza dei
2000 metri, perbacco!
Ed è un onore fare foto con la bandiera italiana che altri
patrioti hanno lasciato come segno di appartenenza e che poi con
dovuto rispetto rimettiamo al suo posto.
Decidiamo ora di scendere dall'altro versante (non ufficiale), ma
con evidenti tracce e, in meno di mezz'ora siamo di nuovo alla baita
dal tetto nuovo per il pranzo.
Temperatura gradevole che ti invita a rilassarti e godere del panorama,
di fronte i prati ancora verdissimi, ondulati e immensi che portano
al Gherardi, ma piano piano arrivano delle foschie e cominciano
a nascondere le varie cime bene in evidenza poco prima.
Bisogna anche onorare l'ottimo digestivo di Franco in piccola quantità
perché è ora di avviarci per il ritorno e bisogna
avere un occhio molto più attento sia sul sentiero di stamattina,
che per fortuna è in buone condizioni, a parte ovviamente
l'esposizione, ma anche per godere della meravigliosa colorazione
delle piante che sono in parte verdi, in parte gialle, marroni,
ma non ancora in veste pienamente autunnale, tanto che troviamo
addirittura delle estese fioriture di profumatissimi ciclamini.
Giornata armoniosamente bellissima.
L'escursione varia da lunghi sentieri quasi pianeggianti nei boschi
a tratti molto esposti in ambiente selvaggio ma affascinante.
Tempo impiegato di circa 6 ore
Dislivello di circa 800 metri con i vari Sali-scendi.
Alla prossima!
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