17 giugno: Cima Valpianella (Piazzotti) - Rifugio Benigni dalla
Val Pianella
Situato
a 2222 metri di quota, il Rifugio Cesare Benigni rappresenta una
tappa classica nel panorama dei rifugi orobici grazie anche alla
particolare posizione panoramica su un piccolo altopiano che dal
lago Piazzotti si spinge tra la Val Salmurano e la Val Tronella
sul confine tra le provincie di Bergamo e Sondrio, ricco di pozze
d'acqua, stambecchi con una vista grandiosa sui gruppi del Masino-Bregaglia,
del Disgrazia, tutte le Orobie fino a raggiungere la pianura.
Il percorso più frequentato per raggiungere il Rifugio è
lungo il sentiero 108 con partenza dalla località Sciocc
(lungo la strada che sale all'Avaro), ma in quest'occasione il nostro
programma prevede un giro più ampio per risalire la splendida
e selvaggia Val Pianella, la salita alla Cima di Val Pianella (Piazzotti)
e quindi la discese al Rifugio.
Fino alla Casera Valletto, il percorso si snoda lungo il 108, quindi
raggiunto il punto di partenza e bevuto il buon caffè preparato
"con amore" da Gigi "Roccia", il gruppo inizia
la salita verso la casera.
Il percorso si snoda nella frescura del bosco e il tratto poco impegnativo
permette di raggiungere in breve tempo la casera posta in una bella
posizione panoramica.
Da qui è possibile vedere serpeggiare il sentiero 108 che
risale la testata della valle fino all'imbocco del canale che caratterizza
questo itinerario (percorso che faremo al ritorno), mentre a pochi
metri dalla casera un chiaro cartello ci indica la direzione verso
la Val Pianella (sentiero 107A) che risaliremo sino al culmine della
Cima di Val Pianella a 2349 m di quota.
Il fatto di dover perdere un centinaio di metri di quota per scendere
all'alpeggio Valletto non rallegra molto la comitiva, ma il paesaggio
che abbiamo di fronte, l'entrare in mezzo alla Val Salmurano con
i suoi torrenti spumeggianti di acqua, il verde delle piante ricco
di sfumature che contrasta con un cielo azzurrissimo particolarmente
limpido, val bene questa discesa che recupereremo quasi subito quando
il sentiero inizierà ad inerpicarsi nel bosco.
Interessanti i numerosi "bàrèch" più
o meno conservati che caratterizzano quest'area: si tratta di radure
circoscritte da muretti in sassi a secco dove dimoravano le mucche
dopo la pastura sia per il riposo che per la mungitura.
La salita ora è verso la Baita Nicola a quota 1928 m nel
bel mezzo della Val Pianella che scopriamo particolarmente bella,
affascinante e selvaggia.
Anche qui il torrente Val Pianella che scorre gioioso alla nostra
sinistra rallegra il nostro camminare e la bellezza che ci circonda
cancella la fatica della ripida salita.
Raggiunta la Baita Nicola, ci concediamo una meritata sosta mentre
lo sguardo è attratto dalla possente mole del Torrione di
Giacomo che svetta imperioso sulla catena che sale ai 2184 metri
del Pizzo Giacomo, bastionata che come la prua di una nave divide
la Val Pianella dalla Val Salmurano.
Non solo le rocce attraggono la nostra attenzione, ma anche il fischio
delle marmotte che a distanza di sicurezza osservano i nostri movimenti
pronte a riparare nel caso si sentano in pericolo; evidentemente
non sanno che con loro abbiamo stabilito una sorta di gemellaggio
essendo noi le "marmotte del GEM"!
Dopo la sosta ripartiamo e superata una piccola balza eccoci su
un ampio pianoro chiuso a nord dalle creste che culminano con la
Cima di Giarolo sui cui ripidissimi fianchi corre il sentiero che
dobbiamo percorrere.
La visione di un gruppetto di escursionisti già sul traverso
duecento metri più su fa pensare alla fatica che ci aspetta
visto anche il sole ormai "battente" che cade sulle nostre
spalle.
Eppure la bellezza che ci circonda mitiga questa sensazione e sappiamo
che un passo dopo l'altro, senza fretta, tra poco saremo anche noi
sul traverso alla testata della Val Pianella.
Infatti senza quasi accorgerci raggiungiamo questo tratto del sentiero
e non possiamo fare a meno di fermarci per contemplare il panorama
che abbiamo letteralmente sotto i nostri occhi.
Superata un'ampia bocchetta ecco che lo sguardo sale alla Bocchetta
di Trona (m 2224) e più su per ripide creste erbose scorgiamo
finalmente la nostra meta: la cima di Val Pianella (Piazzotti) a
2349 metri di quota.
Lo sguardo sulla montagna però dura poco.
Un piccolo gruppetto di stambecchi attrae la nostra attenzione,
in particolare dei giovani maschi con le loro bellissime corna che
si muovono con estrema tranquillità sulle balze rocciose.
Riprendiamo la nostra salita, deliziati dai panorami sempre più
ampi e dalla vetta ormai prossima, ma sempre vigili per questi 100
metri circa di dislivello restanti piuttosto esposti e insidiosi.
L'arrivo in vetta è sempre un'esultanza per tutti, in particolare
per la bellissima escursione appena compiuta, per la splendida giornata
che ci sta accompagnando e per i panorami di cui stiamo godendo.
Dopo le rituali foto di vetta, iniziamo la discesa al Rifugio che
raggiungiamo in una ventina di minuti; ci mescoliamo tra la numerosa
schiera di persone che affolla il rifugio e i suoi dintorni, ma
non ci sentiamo "disturbati" per questo: non è
certo la pace e il silenzio della Val Pianella, ma c'è posto
per tutti nel rispetto verso tutti e ognuno di noi si gode la propria
oretta di sosta prima di riprendere la discesa verso la Casera Valletto
per chiudere il cerchio di questa magnifica escursione tra la Val
Salmurano e la Val Pianella.
Non prima però d'essere salutati da un gruppetto di giovanissimi
e temerari stambecchi che in precario equilibrio su una balza rocciosa
osservano incuriositi il nostro passaggio prima di riprendere tranquillamente
la ricerca di quelle ghiotte efflorescenze saline che si formano
sulle rocce, indispensabili per la loro povera dieta da pascolo.
Alla prossima!
clicca
qui per tornare al calendario escursionistico 2023
|
|