11 giugno 2022 - Monte Sodadura m 2010

La partenza è fissata per le ore 7,00 da Mozzo con destinazione Pizzino o Capo Foppa a metri 1307 in val Taleggio e che saliremo il Monte Sodadura (metri 2010), ma non sappiamo ancora esattamente il percorso che faremo in quanto alla pregita non abbiamo approfondito e lasciata la decisione al momento della partenza.
Intanto avviamo i motori e ci dirigiamo a San Giovanni Bianco, deviamo a sinistra per la serpeggiante strettissima e selvaggia strada che corre a fianco del torrente Enna, infossati a fondo valle dove le pareti che ci sovrastano destano una certa ammirazione ma anche molta suggestione: non per nulla ci troviamo nell'Orrido di San Giovanni Bianco.
La prima macchina si ferma a Pizzino quindi la partenza è da qui e subito su sentiero-scorciatoia ci portiamo in posizione molto panoramica: non può sfuggire il verde intenso dell'erba e la fioritura dei bellissimi Maggiociondolo che decorano il paesaggio che ci circonda.
Piccola sosta al rifugio Gherardi e proseguiamo sul sentiero che porta alla bocchetta Regadur da dove si osservano i mitici Badile e Disgrazia e altre cime ancora: ricordiamo con molta nostalgia le salite su questi giganti che alcuni di noi hanno realizzato anni fa, ma i ricordi sono talmente vivi che sembra soltanto ieri.
Torniamo al presente e continuiamo a camminare, passando vicino a Tre Fontane dove viene raccolta e distribuita l'acqua per il bestiame e i pascoli.
Giunti al Passo Sodadura affrontiamo dal versante est i ripidi 200 metri di dislivello della "Piramide", la nostra meta odierna e qui la fatica ci obbliga a sostare frequentemente per riprendere fiato, ma finalmente siamo in vetta.
Oggi c'è parecchia gente dappertutto, ma il panorama è all'infinito e buona parte della sottostante zona mostra tratti ondulati e pianeggianti tipici e caratteristici di questo posto.
Scendiamo con attenzione dall'altro versante più scosceso e con qualche gradino (cosa che spaventa moltissimo una signora che ha una gran voglia di salire ma paura della discesa) e ritorniamo al Passo percorrendo il sentiero ai piedi del Sodadura.
Sono circa le 11 e contiamo di pranzare al Gherardi, quindi scendiamo per traccia alla casera in mezzo a bellissime fioriture di botton d'oro che colorano tutti i fianchi delle montagne e prendiamo il sentiero che risale e ci riporta ad anello sul versante di ritorno.
Siamo fiancheggiati da un'infinità di pini-mughi che rilasciano un profumo intenso e resinoso che ci riempie piacevolmente i polmoni.
Notiamo parecchie pozze per l'acqua e purtroppo l'antico laghetto nella piana è quasi vuoto e rosso ai margini, a causa del proliferare dell'alga rossa che lascia evidenti segni.
Il rifugio Gherardi è ben attrezzato anche all'esterno con panchine e zona giochi (adatto a famiglie, oratori, gruppi vari), ci accomodiamo e arriva una bella sorpresa: Bepi aveva promesso una torta per il suo compleanno (qualche giorno fa) ed ecco che arriva una bella torta fresca fresca direttamente dalla cucina del rifugio che accompagna con una ottima bottiglia di Brunello: auguri a Bepi che sempre mantiene la parola data.
Alle 13,30 siamo pronti al rientro ed in un'oretta arriviamo alle macchine.
Giornata molto soleggiata, calda e per fortuna abbastanza ventilata.
Ovviamente sosta caffè-birra per chiudere in armonia una escursione bellissima, rilassante, soddisfacente e non molto lunga.

Tempo impiegato circa 6 ore con un dislivello di 900 metri circa.

Alla prossima!

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G.E.M. Gruppo Escursionistico Mozzo      E-mail: info@gem-mozzo.it