26 giugno 2021 - Val Sanguigno

Partenza ore 7 da Mozzo in tanti stamattina pronti ad esplorare la Valle Sanguigno.
Arriviamo a Valgoglio, laterale della Val Seriana, in località Centrale ENEL già muniti di biglietto per il parcheggio e ci incamminiamo lungo il corso del Goglio; dopo circa un quarto d'ora lo attraversiamo e risaliamo l'altro versante inoltrandoci nella Val Sanguigno.
Nel folto bosco ombroso e silenzioso, il sentiero dopo un tratto quasi pianeggiante, si inerpica a fianco dell'omonimo torrente ed a ogni minimo spazio un cartello indicatore segnala la località con nomi tipici del posto: "RAL del gras de fò" o "RAL de…" ecc., nonché numerose sorgenti come "Sorgente della Mersa" o "Sorgente…", ma nonostante ci sia acqua dappertutto, dalle sorgenti ne sgorga poca.
Dopo circa un'oretta sbuchiamo in un'ampia valletta dalla quale si dipartono diversi itinerari: alla sinistra il sentiero per Novazza che passa vicino al rifugio Gianpace (in posizione panoramica perfetta), più avanti il sentiero scavalca il Campagano e scende nella Val Canale.
La linea della nostra Valle arriva fino al Passo della Val Sanguigno, al Farno, mettendosi in collegamento con la Valle Brembana scendendo ai laghi Gemelli.
Noi invece, saliamo a destra verso il lago Nero e man mano ci alziamo vediamo la verdissima valle in tutta la sua bellezza; superiamo alcune baitelle e sostiamo alla bellissima e molto curata "Baita di Mezzo" dove speravamo di bere un buon caffè dal momento che Gigi e Arturo avevano conosciuto il proprietario, ma purtroppo è chiusa.
Saliamo, saliamo ancora, siamo sulla Costa di Corna Rossa e proprio su uno spuntone è stata messa una bellissima statua bianca della Madonna con bambino a ricordo di Monsignor Roberto Amadei, Vescovo di Bergamo dal 1991 al 2009, appassionato frequentatore della valle, così come recita la targa apposta sul piedestallo.
Per oggi, questa è la nostra meta.
Panorama mozzafiato che soddisfa molto di più chi voleva fermarsi prima ripagando la fatica dell'ascesa.
A picco proprio sotto di noi vediamo le auto e la centrale da dove siamo partiti, ma anche le molte belle cime che ci circondano, quali Cabianca, Madonnino, Pradella, e di là l'Arera il Secco …
Il sentiero prosegue per il Pizzo Salina o per il Lago Nero entrando nel bel mezzo della lunghissima Valle del Goglio, ma noi torniamo per lo stesso itinerario di salita.
Ci fermiamo verso mezzogiorno per pranzo, proprio vicino vicino al torrente.
Passati 10 minuti di concentrazione su panini e dolcetti si comincia a giocare con l'acqua: come è fresca, però troppo fredda per un bagno, ma una spruzzatina a uno, una lavata ad un'altra tirando sassi nelle buchette per bagnare meglio e poi come bambini nascondendo le mani: "Chi è stato?".
Si sa l'acqua è irresistibile e il buon umore fa bene anche agli adulti.
Per tornare alle auto serve ancora un'oretta nel bosco fresco e odoroso di resina, scendendo tranquillamente a fianco dello spumeggiante torrente con le sue rumorose e allegre cascatelle che formano invitanti piscine.
Al parcheggio c'è anche un bel baretto per finire la bella giornata con patatine birra e caffè e ripartire verso le 15,00 per arrivare a Mozzo verso le 16 senza code.
Giornata soleggiata e ben ventilata.

Dislivello 800 metri circa (1746 metri quota spuntone, 805 metri quota parcheggio), tempo impiegato totale circa 6 ore.
L'esplorazione della valle ha pienamente soddisfatto gli escursionisti.

Alla prossima!

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