10 luglio 2021 - Arco del Pegherolo

Un'escursione alla scoperta di luoghi sconosciuti, questa la proposta GEM dello scorso 10 luglio.
Arriviamo a Piazzatore dopo le 8 e di solito puntiamo alla fine del paese per fare le Torcole, ma oggi il giro è tutto all'opposto.
Ci avviciniamo al campanile della Chiesa da dove inizia il nostro sentiero con destinazione "Arco del Pegherolo" nella omonima valle (Alta Val Brembana): ne abbiamo sentito tanto parlare e siamo curiosi di vederlo.
Il sentiero è bellissimo, pulito, proprio ben tenuto, tipico degli antichi collegamenti tra paesi e frazioni (questo è diretto a Mezzoldo).
Dopo 30-40 minuti di piacevole cammino deviamo a destra e il sentiero cambia completamente; improvvisamente diventa stretto e comincia ad inerpicarsi sempre nel folto bosco prevalentemente di abeti e solo ogni tanto troviamo dei brevi tratti piani dove possiamo riprendere fiato.
Giungiamo sopra un torrente in secca che dobbiamo attraversare scendendo sul greto, attentamente in quanto il tracciato qui è un po' "rosicchiato"; sostando sul fondo del torrente e guardandoci attorno, ci si fa una precisa idea dell'ambiente selvaggio in cui siamo.
Continuiamo sempre nascosti nella vegetazione che ci ripara dal sole della calda giornata fino ad un altro bivio che indica chiaramente la salita al nostro "ARCO".
Abbandoniamo pertanto il sentiero principale e ne affrontiamo uno molto, molto ma molto ripido, appena tracciato ma visibile tra pietraie e cumuli di aghi di pino sotto alle poche piante presenti che si alza per ben 400 metri mentre intorno alla parete che ci sovrasta vediamo molto sfasciume.
Una escursionista comincia a soffrire.
Saliamo, saliamo e benchè siamo all'aperto ci appare improvvisamente, ma ancora molto lontano il nostro "ARCO".
Un'attrazione naturale che gli elementi fisici erodendo la parete della montagna ci consegnano sotto forma di un enorme arco di pietra: bellissimo, maestoso e affascinante.
La vista di questa spettacolare opera ci sprona a raggiungerla al più presto fotografandola a più non posso, ogni tre passi, però il sentiero passa ai piedi della bastionata e porta ad una selletta da cui si vedono le cime del Secco, del Cavallo nell'ampia vallata sottostante.
Per la sosta pranzo ci adattiamo al poco spazio concesso dalla tipicità del luogo.
Qualcuno volendo avvicinarsi di più, continua per sentiero ncora più ripido che aggira lo spuntone e arriva ad un punto molto panoramico con una vista meravigliosa sulla vallata sottostante e molto vicino alla parte superiore dell'ARCO che però si intravede soltanto.
Dato il tipo di discesa che ci aspetta, il nostro Gigi, per la sicurezza dell'escursionista sofferente, provvede a legarla assicurandole così una camminata più facile: dopo un attimo di sorpresa la stessa escursionista prende però completa fiducia e scende tranquillamente lungo il sentiero.
Arrivati al bivio precedente proseguiamo verso i prati e le baite di Pegherola a Sambior dove si incrocia il sentiero 134 che prosegue per ii pascoli del Monte Cavallo.
Noi prendiamo direzione opposta e dopo una fontana, la prima acqua che vediamo, una Santella e una serie di svolte che portano al fondo della Valle Pegherolo, deviamo su un ponte di legno che attraversa un altro torrente sempre in secca, poi ancora una fontanella e ormai arriviamo al bivio di stamattina e di nuovo sul bel sentiero fino al Campanile della Chiesa di Piazzatorre dove si conclude il nostro giro ad anello.
Riassumendo, un'escursione in zona selvaggia con una parte impegnativa, ma molto soddisfacente soprattutto perché abbiamo potuto gustare questa attrazione naturale nelle nostre Orobie ancora poco visitata.

Tempo impiegato per la salita 3 ore circa e altrettante nella discesa anche se il dislivello è di solo 900 metri circa.
Sono le 15,30 ancora abbastanza presto per trovare traffico quindi ritorno e arrivo a Mozzo liscio come l'olio.

Alla prossima!


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