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Luglio - Vigna Soliva m 2356
La salita al Vigna Soliva era in programma il 15 giugno scorso, ma sospesa per le condizioni del percorso (ancora troppa neve) e quindi riproposta oggi in sostituzione al "Sentiero dei Fiori" nei pressi del Tonale perché sospesa per lo stesso motivo, inquanto alla quota in cui si sviluppa il percorso (siamo sempre sul filo dei tremila metri) c'è ancora neve; uscita che spostiamo alla fine di agosto. Partiamo da Mozzo alle 6,30 per Lizzola di Valbondione per salire il nostro Vigna Soliva, metri 2356, che è situato tra l'alta Val Seriana e la Val Sedornia (laterale della stessa); la zona appartiene ai comuni di Gandellino e Valbondione. Arrivati a Lizzola seguiamo la pista da sci e la risaliamo ben bene, curva dopo curva fino al passo Valle Stretta dove sorge il rifugio Mirtillo ormai in stato di abbandono. Una breve sosta e poi risaliamo il ripido pendio del monte Cavandola, alle spalle degli impianti, ma ora viene il bello: appena guadagnato la salita dobbiamo perdere quota per oltre un centinaio di metri fino al Passo di Valle Grande. Di fronte a noi si presenta un magnifico sperone, molto ripido, ripidissimo che porta direttamente dopo un'ascesa di oltre 300 metri di dislivello alla cresta sommitale nei pressi del Pizzo della Corna. Sembrava sempre di arrivare in cima, ma si continua su una traccia erbosa, assolutamente non segnata, ma evidente, fino alle due vette del Pizzo della Corna. Dopo la conca verdeggiante di Lizzola le montagne dominano con imponenti scarpate boscose e rocciose tutta la valle del Serio. Si vede bene adesso lungo i traversi, le salite e le discese verso la nostra meta, tutto il Pizzo della Corna con le sue cime e il roccione e le impressionanti vallate che precipitano sul fondo. C'è ancora una mezz'oretta di cresta per il nostro Vigna Soliva e cominciamo a guardarci in giro; si sono fatte un po' di nuvole vaporose e ci preoccupa il sentiero nel ritorno, ripido, erboso, anche esposto e se piovesse sarebbe davvero pericoloso: immaginare che un mese fa in questi punti c'era ancora neve ci fa riflettere! Arrivati al punto più alto ci accoglie un mucchietto di sassi che indica la cima. Ovviamente il panorama sulle Orobie è stupendo: Diavolo, Redorta, Coca e molto altro ancora, anche se le nebbie incombenti tolgono parte di questa visione. Più in là si scorge il Calvera che insieme al Pizzo della Corna fa parte del gruppo Vigna Soliva. E' tempo di tornare e ripercorriamo il sentiero dell'andata cercando di individuare qualche piccola traccia di percorsi alternativi perché siamo convinti che ci debba esse qualcosa, ma figuriamoci a mala pena abbiamo visto sporadici omini di pietra alti al massimo 10-15 centimetri, quindi la ricerca è difficile, complicata poi dalle folate di nebbia che ci accompagnano lungo il percorso. In compenso i prati ci regalano delle fioriture stupende e spiccano in grande quantità degli enormi e bellissimi fiordalisi. Quello spiritoso di Bepi, arrivati al Passo di Val Grande, propone anziché risalire il Cavandola, di aggirarlo e sbucare direttamente al Passo di Valle Stretta, però non sa di quanto si allunga e allora visto che il meteo tiene non lo ascoltiamo; piano piano affrontiamo l'ultima salita completamente immersi nei profumi e colori di ogni erba e fiori. Siamo di nuovo al Mirtillo e ormai dobbiamo solo ridiscendere lo "spaccagambe" della pista quindi sostiamo tranquilli sul terrazzo del rifugio per il pranzo e per ammirare le belle vallate; intanto l'impianto si è messo in funzione, ma non essendoci pericolo di pioggia completiamo a piedi il nostro giro anche se Anna e Margaret si attardano perché vogliono godere di più di questo spettacolo, ma anche perché tutti quei sassi Siamo alle macchine prima delle tre: birra e caffè e lisci fino a Mozzo senza traffico. Bellissima escursione che ci ha regalato l'idea di andare alla conquista della vetta, per le condizioni meteo, per la salita avventurosa dello sperone, perché ci ha costretti a guardare bene il terreno lungo un percorso privo di difficoltà tecniche, ma insidioso, a porre attenzione alle esigue tracce, insomma a tenere tutti i nostri sensi attivi e vigili. Dislivello considerando tutti i vari "su e giù" di circa 1500; tempo impiegato 6,30/7 ore comprese le soste. Alla prossima! |