9 Febbraio - Monte Barbarossa m 2148

Dopo il rinvio dal 2 al 9 febbraio per maltempo, oggi finalmente le previsioni sono ottime e siamo in partenza per una bellissima escursione.
E' ancora fresco il ricordo della precedente al monte San Primo dove il meteo ci ha giocato uno scherzo che ci ha lasciato a bocca asciutta, ma ora abbiamo la perfetta occasione per rifarci completamente.
Ore 6,30 lasciamo Mozzo per Teveno (Vilminore-Val di Scalve) dove arriviamo verso le 8,30; benché non sia presto siamo i primi ad arrivare e troviamo il paesino ancora per metà in ombra nel più profondo silenzio.
Siamo nella parte orientale delle Orobie nel bel mezzo della Valle di Scalve.
Dall'abitato in pochi minuti entriamo nel bosco percorso da una larga mulattiera, fa freschino e la neve è ottima da calpestare; tra la folta abetaia e uno scorcio sul torrente che ci saluta con le sue poche ma allegre acque, piano piano, tornante dopo tornante si apre uno spiraglio sulla strapiombante parete nord del Pizzo di Petto, che osserveremo meglio al ritorno.
La mulattiera prosegue fino a sbucare nei pressi della Malga Bassa di Barbarossa a metri 1704 e ormai anche i più restii alle ciaspole sono costretti ad indossarle per non sprofondare.
L'ambiente ora è completamente all'aperto e l'occhio è sempre attratto dalla parete del Pizzo di Petto che ci accompagna ancora per un po' alla nostra sinistra.
Si continua abbastanza dolcemente fino alla Malga Superiore di Barbarossa a metri 1832 e il panorama, splendido, cambia ad ogni passo e cattura la nostra attenzione; arriviamo alla conca sottostante la nostra cima e con la scusa di ammirare, fotografare, si prende fiato.
La verità è che mancando la neve da tanto tempo siamo poco allenati a ciaspolare: una caviglia dura, un crampo, una storta, anche perché si cammina nelle tracce degli sci che sono si parallele, ma più strette e spesso una sopra l'altra con un gradino di 15-20 centimetri.
Tutto bellissimo comunque!
E' chiaro che è il regno degli sci-alpinisti che arrivano sempre più numerosi superandoci con una certa decisa eleganza.
Al colletto ci aspetta il nostro sci-alpinista Arturo che indica alla destra la cima Barbarossa degli skiatori e alla sinistra quella degli escursionisti.
Proseguiamo per un po' verso la cima degli skiatori poi valutiamo che la poca neve in cresta non ci consente di continuare né con ciaspole, né senza e nemmeno con i ramponi.
Anche se manca pochissimo torniamo, felici di godere dell'incantevole panorama che ci offre la nostra cima: il Ferrante, il Ferrantino, la Presolana ed in lontananza la zona della Manina, ecc. Scendiamo per lo stesso percorso fino alla Malga Superiore dove ci accomodiamo per il pranzo; ora addirittura fa caldo, la neve gocciola dal tetto e… domani è brutto e pioverà.
Ci godiamo quindi questo momento e tiriamo qualche palla di neve al fotografo che, intento a inquadrare i soggetti, è facile bersaglio.
L'ultimo tratto lo percorriamo sulla mulattiera che mostra per bene la vicinissima strapiombante parete del Pizzo di Petto e il largo canalone "Divinata" che è la goduria degli sciatori quando la neve consente loro di utilizzarlo; come GEM sul Pizzo di Petto ci siamo saliti lo scorso autunno, però dall'altro versante più dolce provenendo da Lizzola.
Arriviamo a Teveno: ora il paesello è più movimentato e baciato dal sole delle 14 che però non riesce ancora a sciogliere la neve.
Tappa caffè-birra al Passo della Presolana per festeggiare la bella, bellissima escursione; era ora riuscire a calpestare un po' di "neve seria" e sentirne la musica ad ogni passo: crik crok, crik crok.

Dislivello: 1000 metri circa, tempo di salita tre ore abbondanti, totale cinque ore e quaranta.

Alla prossima!

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G.E.M. Gruppo Escursionistico Mozzo      E-mail: info@gem-mozzo.it