18 Marzo - 4a uscita GEM in VAL VEDRA - PASSO BRANCHINO

Causa dimostrazione a velocità di lumaca (o tartaruga) dei mezzi pesanti indetta dai trasportatori che hanno appuntamento alle 10, proprio a Brescia, non volendo trovarci in coda o proprio nel bel mezzo di questo lento movimento, si decide di cambiare destinazione.
Quindi invece della cima Comér ed Eremo di San Valentino "sul Garda", andiamo in Val Vedra.
E' un itinerario che conosciamo già ed è giusto in questo momento.
Partenza per Zorzone in Val Serina proseguendo fino che la sterrata ce lo consente, quindi iniziamo il nostro cammino nel bosco fiancheggiando per un po' il torrente.
La valle comincia stretta e selvaggia, risale ai piedi del maestoso Menna, a poco a poco il sentiero ci fa superare due belle balze con attraversamento di un torrente ed in due ore circa arriviamo su uno spazioso ed ampio pianoro.
Che bella vista!
A destra l'Arera ed il fianco della Corna Piana; a sinistra si intravedono le creste del Menna, ma molto bene si presenta la cima del Vindiolo e la cima Vedra e davanti, la linea che ci porterà al Passo del Branchino.
Ma la bella vista ci riserva anche una sorpresa: la quantità di neve presente sul pianoro.
Si era deciso di lasciare le ciaspole in macchina perché durante l'avvicinamento avevamo valutato quasi ridicolo prenderle in quanto si vedeva ben poca neve sulle cime; ce ne era già poca la settimana scorsa e c'è stato sempre sole: quindi… !
Tutt'al più avevamo baldi giovanotti pronti a fare le tracce, ma intanto a tratti affondiamo.
Seguiamo diversi scialpinisti scendere verso il pianoro, un saluto e via risalire, sempre di fretta, approfittano della bella giornata e a loro detta anche della neve oggi ottima e soddisfacente.
Proseguiamo per il nostro itinerario, un'ultima risalita e appena girato l'angolo a destra, ecco la baita che ormai è il punto di arrivo dei più che decidono di fermarsi.
Per il passo del Branchino (che mette in comunicazione con la Val Canale) bisogna scendere e rimontare l'avvallamento, si tratta di mezz'ora circa in condizioni buone, ma i due "fedeli" al programma, affrontano con qualche difficoltà "normale" questo ultimo tratto.
Ricompattati alla baita, foto e già pronti per il rientro.
Ci aspetta almeno un'ora di "ravanata" nella neve un po' più molle adesso, ma lo spirito non manca e ci permette di fare battute e risate quando uno o l'altro inevitabilmente sprofonda.
Ma anche con le ciaspole non sarebbe facile.
Una sosta per tirare il fiato quando la neve finisce e piano piano rientriamo a fondo valle immersi nei fiori e colori del bosco.
Alla macchina ci aspetta una fontanella di acqua fresca.
Pur non avendo raggiunto alcuna vetta abbiamo camminato circa sei ore.
Fatica appagata comunque dal panorama, dalla compagnia e dalla bella giornata all'aria pura fra le nostre meravigliose montagne.
Non manca la sosta caffè-birra, rigeneratrice.
Rientriamo a Mozzo verso le 17,30: ottima escursione!

Alla prossima!




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