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25 Febbraio
- 3a uscita GEM al MONTE SODADURA
Il nostro giro
comincia da Pizzino, uno dei quattro paesi della Val Taleggio, dalla
cui rocca che un tempo ospitava il castello guelfo, si gode una
magnifica vista sulla valle.
Lasciamo le auto nei pressi della via Bonetto che è la partenza
ufficiale dell'escursione anche se qualcuno approfitta delle buone
condizioni della strada per proseguire evitando 1,5 km di cammino.
Imbocchiamo la strada silvo-pastorale che tocca prima la frazione
Bonetto, attraversa tutta la vallata e la risale fino ai vari rifugi
a 1600-1800 metri di quota, ma dopo una mezz'oretta la abbandoniamo
per seguire un bel sentiero nel bosco, purtroppo senza neve, che
ci invita a salire direttamente guadagnando una buona quota fino
ad una baita in posizione dominante, giusta per una breve sosta.
Sempre risalendo tra sentieri e scorciatoie, in poco tempo ci troviamo
molto alti proprio sopra la baita da poco superata e che vediamo
piccola piccola.
Contemporaneamente, incominciamo a vedere anche la nostra meta:
il Sodadura con i suoi 2010 metri di quota e nella sua bella forma
piramidale.
La parte rivolta a sud è completamente priva di neve mentre
gli altri versanti ne sono ricoperti da un buono strato, il che
da almeno un po' di parvenza di ambiente invernale.
Siamo nel pieno dell'inverno di una stagione anomala e preoccupante.
Affrontiamo la lunga spalla centrale e a metà percorso mettiamo
i ramponi per superare un bel passaggino ghiacciato: i nostri bravi
maestri in queste occasioni non si smentiscono, hanno sempre pronto
il materiale occorrente e sono altrettanto pronti a dare una mano.
I ramponi poi, si dimostreranno utilissimi in discesa verso il rifugio
Nicola.
Il panorama è stupendo, lo conosciamo bene, per fortuna il
tempo variabile ci permette di rivedere le Grigne, lo Zuccone Campelli,
il Gruppo del Monte Rosa, ecc. ecc.
Siamo nel regno degli scialpinisti e ciaspolatori che di solito
arrivano più numerosi dalla Valsassina e da Moggio dove funzionano
impianti di risalita che facilitano l'arrivo in quota (anche a bambini
e famiglie), ma purtroppo quest'anno per via della scarsa neve,
scarseggiano anche gli scialpinisti.
Sosta pranzo anche per noi al rifugio Nicola, conosciutissimo e
frequentatissimo che è ai piedi della bellissima e inconfondibile
cima del Sodadura che adesso ammiriamo interamente nella sua bella
forma.
Per il ritorno, verso le 13, percorriamo la strada silvo-pastorale
che fa un largo giro attorno ai rifugi e ci porta in due ore circa
alle macchine.
Data l'ora non troviamo traffico, ma appena superato il paese di
Sottochiesa, rimaniamo bloccati per una decina di minuti per una
manifestazione in onore all'ultimo reduce della seconda Guerra Mondiale.
Complessivamente quindi, tutti soddisfatti per la bellissima escursione,
grazie alla bella giornata e all'ottima compagnia.
Totale salita
e discesa ore 5,30; perfettamente nei tempi
Dislivello circa 1100 metri
Ore 16,00 rientrati a Mozzo
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