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SCUOLE
ELEMENTARI DI MOZZO
PIANO DI DIRITTO ALLO STUDIO 2017-2018
PROGRAMMA DI EDUCAZIONE PSICOFISICA IN AMBIENTE MONTANO (clicca
per la slideshow)
7 maggio 2018 USCITA CON LE CLASSI 4e ELEMENTARI
La gita scolastica programmata per questa giornata del 7 maggio
2018, è il proseguimento e la conclusine con le classi quarte
della Scuola Elementare di Mozzo del Progetto di Educazione Psicofisica
in ambiente montano.
Il progetto ha avuto inizio in due giorni distinti del maggio 2016
insieme alle classi seconde e terze con la risalita dalla località
Capalér alla Roncola San Bernardo, ai piedi del nostro amato
Linzone, per conoscere meglio l'ambiente collinare e montano che
ci circonda.
Nell'anno scolastico successivo, le terze classi in data 10 ottobre
2016 e le quarte classi in data 22 maggio 2017 hanno effettuato
l'escursione al monte Tesoro da Costa Valle Imagna, osservando in
questo contesto un altro tipo di ambiente, sicuramente più
montano, posto tra la Valle Imagna ed il versante Lecchese del gruppo
montuoso che dal Linzone corre verso il Resegone, assaporando il
raggiungimento di una vetta e la gioia di un panorama ampio e vario,
reso ancor più suggestivo durante l'uscita di ottobre, in
quanto giornata fredda, ma bella con un po' di neve da calpestare:
uscita molto psicofisica.
Per l'ultima uscita prevista dal progetto, quella odierna, le insegnanti
propongono di continuare con la conoscenza del territorio delle
Prealpi Orobiche inserendo come meta l'arrivo ad una Baita/Rifugio.
L'idea in origine si configura con la salita alla Baita Cassinelli,
oggi Rifugio Carlo Medici, la prima Guida Alpina delle Orobie che
il 3 ottobre 1870 insieme ad Antonio Curò raggiunse la cima
della Presolana per la prima volta.
Posta in ampio terrazzo all'imbocco della Valle dell'Ombra, offre
un grandioso panorama sull'articolata parete sud della Presolana,
quindi ideale per entrare in sintonia con l'ambiente severo della
montagna.
Tuttavia, su consiglio di Ernesto, la nostra Guida Alpina super
esperta che conosce alla perfezione ogni angolo, sasso, spuntone,
buca, cresta, sentiero, prato e roccia di questo meraviglioso massiccio,
tanto amato e riverito da meritarsi il titolo di "Regina delle
Orobie", (tenendo conto della situazione meteo, poco nuvolosa
con sprazzi di azzurro ma pur sempre molto delicata in questo luogo),
ci dirigiamo verso Baita Cornetto, altrettanto bella e meno esposta
al soffio del vento
L'escursione prevede il superamento di un dislivello di circa 300
metri in leggera salita su carrareccia dove sono collocati cartelli
didattici illustrativi delle varie piante che si incontrano e che
i ragazzi a turno leggono con interesse le caratteristiche delle
stesse, il loro legno, i frutti e l'utilizzo; per esempio le pigne
degli abeti non solo contengono i semi, ma nutrono anche gli scoiattoli.
Il legno profumato del ginepro con le bacche nere che maturano in
due anni molto utili anche in cucina; un certo tipo di salice i
cui rametti in poco tempo sono in grado di creare argini.
Ora per alleggerire la lezione si abbandona la carrareccia e si
risale un prato verde smeraldo e giallo di fiori di tarassaco per
fare merenda alla Baita Corzenine.
E' da un'oretta che si cammina, ma che fame, però si consolida
la capacità degli alunni di affrontare con sicurezza (ricordando
le regole già condivise) i vari percorsi di montagna che
possono essere piani, rocciosi, erbosi o esposti.
Ripartenza su carrareccia per la nostra meta, la Baita Cornetto,
riparata da un lato dalla montagna e posta su un ampio balcone con
vista meravigliosa della sottostante vallata, dotata di tavoli e
panche per la gioia dei nostri alunni.
Non c'è lezione che tenga e per ben 10 minuti non si possono
disturbare: devono sbranare i loro panini, poi si gioca si esplora
e poi si passa ad una vera e propria esperienza di roccia.
Siamo in Presolana, anche se un ragazzo a piena ragione si domanda
dove è la Presolana perché la cima non si è
mai vista, sempre nascosta da nuvole compatte.
Si tratta ora di arrampicare su divertente percorso per una ventina
di metri sotto l'occhio vigile e maestro di Ernesto, aiutato dall'altra
guida Marco e dai volontari GEM, che i ragazzi affrontano chi con
trepidazione, chi con curiosità, ma con una gran voglia e
impegno di riuscire imparando "come" e "dove"
mettere piedi e mani e afferrare gli appigli con la sicurezza necessaria.
Dopo questa bella fatica un momento di relax ascoltando la storia
delle famose "4 Matte" letta con vera passione dalla maestra
Chiara e giocando con Cary, un cane lupo bellissimo e docile simpaticamente
addetto al servizio "scopa" (assicurare che tutti arrivino
a destinazione).
Nel ritorno c'è ancora qualcosa che Ernesto fa notare oltre
al bellissimo "Corno di Cervo" che da stamattina esibisce
e lascia toccare a tutti i ragazzi: in una pozza asciutta ci sono
veramente le impronte del "Cervo".
Da qui giù a rotoloni per un bel pezzo sull'erba fresca per
accelerare il ritorno.
Il pullman deve partire alle 16 ma c'è ancora un attimo per
riprendersi, fare una bevuta e un altro spuntino.
Percorso molto formativo sia per l'ambiente di alta montagna con
le baite, sia per la natura tipica, l'esperienza della progressione
e arrampicata, lo stare insieme e condividere che certamente resterà
nel cuore degli alunni (e nei nostri) come insegnamento pratico
di vita che di sicuro darà buoni frutti.
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